Pubblichi sui social e nessuno ti nota? Oppure stai per cominciare una nuova attività e temi che la concorrenza ti possa impedire di avere successo? Niente paura: leggi questo articolo per scoprire come uscire dall’anonimato sui social e costruire finalmente una community tutta tua.
Riuscire a “essere qualcuno” per persone interessate al tuo prodotto o servizio non è un’impresa titanica. A patto che tu sappia distinguerti, attirare l’attenzione del pubblico giusto e costruire legami autentici. Esistono tantissime tecniche per costruire un brand forte, ma le più efficaci – ovviamente – sono quelle prese in prestito dal neuromarketing.
Definisci la tua identità
Per uscire dall’anonimato sui social, la prima cosa che devi fare è definire chi sei. Non puoi aspettarti di emergere se non hai una visione chiara di ciò che rappresenti e del messaggio che vuoi trasmettere. Chiediti perciò quali siano i tuoi valori fondamentali, le tue competenze, quale sia il tuo valore aggiunto rispetto ai tuoi competitors.
Dopodiché scegli colori, immagini e tone of voice che risuonino col tuo pubblico di riferimento. Sii coerente: non tradire mai i tuoi ideali per piacere agli altri e utilizza in tutti i tuoi canali gli stessi colori e le stesse modalità comunicative.
Non puoi piacere a tutti
Il grande errore che molti fanno sui social è quello di non esporsi, di non dire la propria, di far contenti tutti. Così facendo, però, non piacerai particolarmente a nessuno.
Smetti di voler piacere a tutti i costi, identifica il tuo pubblico e i suoi problemi e parla di come tu ritieni giusto risolverli e perché. Le persone ti ameranno per il tuo coraggio e la tua personalità. In fondo è questa che ti distingue dalla massa, no?
Crea contenuti di valore
Lo so che la maggior parte dei “guru del web” ti dirà di pubblicare un numero specifico di volte sui social. Io però ti dico di smettere di farlo se non sai offrire valore.
Meglio pubblicare poco, ma in modo da essere utile alla tua community, piuttosto che spesso e risultare poco interessante. Ricorda che il valore può assumere diverse forme: informazione, intrattenimento, ispirazione, utilità pratica, coinvolgimento, educazione. Qualsiasi sia la tua nicchia, il tuo obiettivo è creare contenuti che risolvano un problema o soddisfino un’esigenza del tuo pubblico.
Non concepire i tuoi canali social come vetrine sulle quali esporre prodotti e prezzi, ma come luoghi che sappiano di te e in cui il tuo pubblico possa rispecchiarsi, trovando ascolto e soluzioni.
Storytelling: racconta la tua storia
Le storie sono un potente strumento di neuromarketing perché il nostro cervello è programmato per rispondere emotivamente a esse. Raccontare la tua storia personale, i tuoi successi e persino i tuoi fallimenti può aiutarti a creare un legame profondo con il tuo pubblico. Quando qualcuno si identifica con una storia, il cervello rilascia ossitocina, il ché aumenta la fiducia e l’empatia.
Puoi raccontare le tue sfide, i segreti del tuo business, le tue emozioni, i tuoi “dietro le quinte”. In questi e altri contenuti il tuo pubblico si rispecchierà, apprezzandoti sempre di più.
Ovviamente puoi fare storytelling non soltanto con le parole: immagini e video sono strumenti potentissimi per raccontare storie.
Strategie di engagement attivo
Il cervello umano è pigro e tendente a voler essere sempre al centro dell’attenzione altrui. Per conquistare il tuo potenziale cliente, dunque, devi farlo sentire al centro della TUA attenzione.
Evita perciò di essere autoreferenziale e coinvolgi la tua community chiedendo opinioni, rispondendo ai commenti e facendo domande aperte.
I social, poi, sono principalmente uno strumento di conversazione e interazione. Eppure molte più persone di quanto tu possa pensare pretendono di aver successo senza interagire con gli altri. Rispondi rapidamente a chi ti contatta, mostra che sei presente e che tieni davvero al tuo pubblico.
Più sarai bravo/a e rapido/a nell’interazione con i tuoi followers, più sarai percepito/a come autentico/a e accessibile. Lo stesso vale per i contenuti “imperfetti”: mostrati senza troppi filtri, nelle storie e in diretta, creando un’esperienza reale.
La reciprocità è un’arma potente
Regalare tempo, attenzioni, consigli mette il tuo potenziale cliente in una posizione di “debito” nei tuoi confronti.
Pertanto non aver paura di stare offrendo più di quanto tu debba dare gratuitamente: si tratta di un ottimo investimento che, presto o tardi, tornerà indietro.
Il potere della gratificazione
Secondo i principi del neuromarketing, poi, il cervello sarebbe sempre alla ricerca di gratificazioni. Crea dei piccoli momenti di piacere – come battute divertenti, citazioni motivazionali e distribuzioni di vantaggi vari – per mantenere viva l’attenzione dei tuoi followers e incoraggiarli a interagire di più con te.
Questi e tanti altri segreti sono contenuti nei miei due corsi scritti dedicati al neuromarketing che segneranno il tuo successo e ti faranno subito uscire dall’anonimato sui social: in “Vendere con il neuromarketing” scoprirai come funziona il cervello umano e come parlare al “cervello che compra”, sfruttando i bias cognitivi a tuo vantaggio; in “Vendere con il neuromarketing 2.0”, invece, scoprirai come applicarli ai diversi settori di business.
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